Silvia Gerbino Photography – Fotografo Roma

Germania: quando il diritto d’autore finisce in cucina

Proprio ieri, leggendo un noto settimanale nazionale, mi sono imbattuta in un articolo piuttosto curioso. Pare che in Germania dei giudici abbiano stabilito il divieto diA�fotografare le pietanze servite nei ristoranti.

Detta cosA�, la cosa puA? suscitareA�una certa ilaritA�, ma chi come me vive di pane e diritto da��autore un poa�� da��accordo lo A?. GiA� il quotidiano tedesco Die Welt ne aveva parlato, sottolineando che il cosiddetto a�?food porna�?, termine coniato per descrivere la��ossessione visiva per il cibo e diventato un hashtag internazionale, sta diventando una vera e propria mania tra la gente comune cosA� come tra le stars.
Alcuni intenditori di settore hanno gridato allo scandalo, affermando che fotografare un piatto rende la��esperienza veramente nostra. Inoltre, non si puA? non fare i conti con la societA� che cambia, passando anche attraverso la cultura del cibo. La condivisione, dicono, per quanto selvaggia rappresenta comunque una��efficace forma di pubblicitA� e senza la pubblicitA� non ci sarebbero neanche i clienti nei ristoranti.

Questo discorso A? in parte vero, ma la dura lotta al food porn non A? certo una novitA�. Se na��era giA� occupato il quotidiano inglese The Guardian, dando spazio allo Chef Alexandre Gauthier che lamentava, nel suo ristorante, una maggiore attenzione a immortalare i cibi che al gustarli. Presso il ristorante del Gauthier, La GrenouillA?re, nel nord della Francia, vi A?, alla��interno dei menu, il disegno di una macchina fotografica sbarrata, ad indicare il divieto di fotografare.

La veritA� A? che a tutti noi piace fotografare ciA? che mangiamo e magari postarlo sui social, fosse anche solo per suscitare un poa�� di invidia nei nostri amici. E allora, come si esce da questo intricato labirinto di divieti? Semplice: basta leggere attentamente il testo della sentenza della corte federale tedesca. Il divieto, infatti, non A? assoluto, ma pare riguardi solo quei piatti che fanno parte della��alta cucina di cui gli chef sono autori e quindi detentori del diritto di copyright. Quei piatti, cioA?, caratterizzati da una particolare cura nel design e dalla fantasia nella composizione. Le pietanze degli chef stellati e la��impiattamento delle stesse A? dunque da considerarsi una forma da��arte e come tale va difesa da imitazioni.

Insomma hanno tutti ragione. A me, perA?, piace pensare che i tedeschi abbiano solo voluto ricordarci che al ristorante ci si va per mangiare e magari condividere una piacevole conversazione a cellulariA�spenti.

 

*fonti immagini: highendbeautyretouching.com eA�stephensons.com

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